Guide Turistiche in rivolta: il ginepraio del decreto 565 al vaglio del Tar del Lazio

GTI (Guide turistiche italiane) ha fatto ricorso su tutto il DM n. 565 dell'11 dic. 2015, in cui si individuano i requisiti necessari per l'abilitazione di guide turistiche. A breve riporteremo la posizione FEDERAGIT al riguardo.

Questo è solo un estratto dell'articolo..

"Una rivoluzione a tinte fosche sta attraversando la professione delle guide turistiche italiane, una rivoluzione che, se dovesse andare in porto così come prospettata dal decreto ministeriale, invece di semplificare e appianare le differenze che intercorrono nella Penisola, porterebbe a notevoli disparità fra regioni, nonché a pronunciate note di incostituzionalità. Con il decreto n° 565 dell’11 Dicembre 2015, del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, si individuano i requisiti necessari per l’abilitazione allo svolgimento della professione di guida turistica e il procedimento per il rilascio dell’abilitazione [...]
Ciò, naturalmente, va contro le norme europee che invece favoriscono la libera circolazione delle professioni in territorio europeo; figuriamoci se le restrizioni regionali o addirittura provinciali possono ancora essere tollerate! [...]
Stando all’oggetto del Decreto, si ha l’impressione di “leggere” una rimodulazione dell’iter per l’acquisizione del titolo di guida turistica per le nuove “leve”, ma così purtroppo non è. Tale decreto, infatti, non riguarda le future guide, o meglio, non solo, ma tutte quelle che già da anni operano nel territorio italiano. Si rimettono dunque in discussione le professionalità che fino ad ora avevano già un’abilitazione. Ma se questo può già sembrare un pasticcio all’italiana, bisogna leggere tutto il decreto per capire fin dove la perversione burocratica si è spinta. La “colpa”, però, pare non essere del solo Ministero che, infatti, si è avvalso dei rappresentanti di categoria, Soprintendenze e Regioni. A monte, pare che ci sia una guerra tra guide delle grandi città e guide di piccoli centri, a volte poveri di siti. [...]
Non è finita. Nell’articolo 3 del Decreto, si specificano i requisiti per poter sostenere l’esame per la nuova abilitazione e fra questi compare, in maniera vincolante, il diploma di laurea triennale. Mario Rossi, diplomato al liceo, che lavora da dieci anni come guida in un sito archeologico, ad un tratto scopre che per continuare a lavorare nel “suo” sito, ormai incluso fra quelli di maggior interesse, deve sostenere un esame per poter continuare a lavorare. In teoria non potrebbe perché non è mai stato all’Università, ma, secondo le norme transitorie, egli potrebbe accedere al primo esame indetto dalla sua regione, in deroga al titolo di laurea; se sfortunatamente Mario fosse impossibilitato a parteciparvi, nel secondo esame avrebbe però bisogno del titolo accademico.
Un altro problema interpretativo, in sede d’esame, sarà quello relativo ai titoli formali e quelli non formali. Che cos’è un titolo non formale? Il Ministero non specifica e lascia di nuovo alle regioni mani libere.
Non rimane che attendere circa un mese per sapere se il ricorso verrà bocciato, sospeso o accolto.

sardegnareporter.it/guide-turist…iche-rivolta/

www.sardegnareporter.it/guide-turistiche-rivo...